SAN GIORGIO

Il viaggio di un santo cavaliere dall’Oriente a Genova

Palazzo Reale – Teatro del falcone

30 ottobre 2025 – 1° marzo 2026

La mostra ha lo stesso orario di apertura di Palazzo Reale.

L’ingresso è compreso nel biglietto unico dei Musei Nazionali di Genova, comprensivo anche dell’accesso a Palazzo Spinola entro un anno dall’emissione.

La mostra, a cura di Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Anna Manzitti e Gianluca Zanelli, con Michele Bacci, Clario di Fabio, Michel Huynh e Anna Melograni, è la prima importante rassegna dedicata a san Giorgio, uno dei quattro santi patroni di Genova, la cui figura è diffusa sin dal Medioevo nelle immagini religiose, sui portali dei palazzi, nei documenti ufficiali come nel gonfalone della città.

PERCORSO DELLA MOSTRA

Una selezione di preziosi oggetti – dall’epoca medievale alla metà del Cinquecento – offre un affascinante viaggio tra dipinti, sculture, bassorilievi, oreficeria, stampe, miniature, manufatti decorati in cui la figura del santo viene ripetuta e reinventata da artisti e artigiani. La mostra accoglie alcuni importanti prestiti da collezioni italiane, con i dipinti di Cosmè Tura, Ercole dè Roberti, Vittore Carpaccio, Andrea Mantegna, oltre a opere provenienti da diversi musei europei.

Il percorso racconta la fortuna nei secoli del “mito” di san Giorgio, dal martire di epoca bizantina sino alla narrazione medievale che lo presenta come un santo cavaliere in lotta contro il male.

SAN GIORGIO IL SANTO CAVALIERE

Poco si conosce di Giorgio, soldato della Cappadocia, nell’attuale Turchia. Le prime fonti del V-VII secolo lo descrivono come un martire cristiano quasi invincibile che sfida Diocleziano e, in virtù della sua fede, resiste alle torture, resuscita i morti e affronta il demonio. Intorno al 303 d.C. viene decapitato.

Nel corso dei secoli successivi la narrazione della vita di san Giorgio si arricchisce di particolari fino a diventare quella scritta da Iacopo da Varazze intorno ale 1260 nella sua Legenda Aurea. Il soldato martire è divenuto un cavaliere che libera la città e salva la principessa dal drago.

SAN GIORGIO E GENOVA

Dalle chiese alle piazze, dai gonfaloni delle flotte alle pagine degli Annales, san Giorgio ha incarnato il volto della città. Il grido “Per Zena e san Zorzo!” – tramandato dalla memoria popolare – ne svela il senso profondo: un santo guerriero, patrono dei naviganti, invocato durante la peste, divenuto anima della città marinara.

LA BANDIERA DI SAN GIORGIO

Dal XII secolo, i Genovesi combattono sotto due bandiere: una con la croce rossa in campo bianco, una con l’immagine di san Giorgio.

Il vessillo di san Giorgio fu issato già nel 1198 sul castello di Tassarolo, strappato ai tortonesi, ma solo nel 1282 se ne regolò l’uso, riservandolo a spedizioni di almeno dieci galee; nel 1284, nella celebre battaglia della Meloria contro Pisa, la croce di san Giorgio era ormai vessillo ufficiale del comune in guerra.

ATTIVITA’ COLLATERALI

CATALOGO

La mostra è accompagnata dal un ricco catalogo, corredato da un dettagliato apparato iconografico, edito da Dario Cimorelli Editore.

INDICE

Introduzione, Alessandra Guerrini

San Giorgio a cavallo dei mondi, Michele Bacci

San Giorgio un cavaliere in armi, Michel Huynh

San Giorgio nella cattedrale di Genova: un’apoteosi ritardata (1312-1313), Clario Di Fabio

“A nome dia del santissimo et fortissimo nostro san Giorgio, nostro protettore et confalonero”. Il rapporto tra san Giorgio e i genovesi in età moderna, Valentina Borniotto

Riflessioni sul vessillo di San Giorgio, Giustina Olgiati

“Vexilliferi et Protectoris oamperarum Sancti Georgii”. San Giorgio nella pittura rinascimentale genovese tra immagine identitaria e funzione salvifica, Gianluca Zanelli

L’immagine di san Giorgio nei portali genovesi del Quattrocento. Michela Zurla

La città di san Giorgio, Anna Manzitti

Un “Perseo cristiano nel pieno rigoglio della vittoria”: il San Giorgio di Andrea Mantegna, Luca Leoncini

Schede opere. Flavia Catarinelli

Prezzo di vendita 32 €, in mostra prezzo speciale 28 €.