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Santo Varni
Cloe (?) e satirello
stucchi della parete est,1842
Salone da Ballo

I documenti ottocenteschi assegnano la responsabilità dello schema dell’intero salone (volta, pareti e, verosimilmente, anche pavimento) a Michele Canzio. L’artista genovese, che fu architetto, pittore, scultore, arredatore e scenografo, disegnò anche alcuni degli arredi, come le due consoles con specchiera sulla parete a nord, nonché gli accessori dei tendaggi. La fitta documentazione attesta la presentazione dei rispettivi preventivi degli artisti sulla base di un piano generale che aveva già previsto nei dettagli quegli apparati. Furono due gli autori della decorazione plastica del salone. Giuseppe Ghezzi si aggiudicò l’esecuzione delle parti architettoniche, mentre Santo Varni quella delle figure. È possibile che il nome di quest’ultimo fosse stato proposto dallo stesso architetto scenografo. Il classicismo di Varni, rappresentando una continuità con il passato, rassicurava i committenti che, nello stesso tempo, potevano apprezzarne le sue figure aggiornate alla luce delle correnti culturali del naturalismo e del romanticismo. L’incarico per la reggia genovese, una delle prime committenze pubbliche dell’artista, gli varrà il titolo di “scultore onorario di Sua Maestà” e aprirà la strada alla lunga consuetudine con la famiglia reale.

  • Santo Varni
  • stucchi della parete est, 1842
  • stucchi della parete est
  • Salone da Ballo